Studi e Ricerche

STORIA DEL CIP COMITATO ITALIANO PARAOLIMPICO

bella lezione da parte di Laura Restano Magazzini Fisiatra Responsabile della UF Disabilità Riabilitazione Territoriale

Storia del C.I.P.
Sul piano giuridico lo Stato ha attribuito compiti aggiuntivi alla Federazione Italiana Sport Disabili (FISD) individuandola come:
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO (C.I.P.)
Legge istitutiva:
N 189 del 15 luglio 2003
Decreto di attuazione:
Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri dell’ 8 aprile 2004

Il Comitato Italiano Paralimpico (CIP),
nato dalle ceneri della Federazione Italiana Sport Disabili (FISD), ha assunto l'attuale denominazione il 16 marzo 2005, è un'organizzazione, riconoscita dal CONI e fa parte del Comitato Paralimpico Internazionale (International Paralympic Committee, IPC)

Ha lo scopo di curare l'organizzazione e il potenziamento dello sport italiano per disabili.

Movimento Paralimpico Internazionale e Sport-Terapia
devono la loro nascita al neurochirurgo inglese Sir Ludwig Guttmann, il quale avviò la pratica sportiva per i reduci britannici con lesioni midollari che, durante la II Guerra Mondiale, venivano ricoverati presso l’Unità Spinale di Stoke Mandeville.

La Federazione nacque nel 1981 con la denominazione
Federazione Italiana per lo Sport degli Handicappati (FISHa), ottenendo l'adesione al CONI.
Nel 1987 venne riconosciuta ufficialmente dal Comitato Olimpico.
Il 17 novembre 1990 assunse la nuova denominazione di Federazione Italiana Sport Disabili (FISD), nella quale confluirono anche la Federazione Italiana Ciechi Sportivi e la Federazione Italiana Silenziosi d’Italia (quest'ultimi staccatosi nel 1996 ).
Dal 16 marzo 2005 prese l'attuale denominazione di Comitato Italiano Paralimpico (CIP).


Organizzazione CIP
Federazioni Sportive Paralimpiche
FEDERAZIONI OLIMPICHE
F.I.C. (Federazione Italiana Canottaggio)
F.C.I. (Federazione Ciclistica Italiana)
F.I.S.E. (Federazione Italiana Sport Equestri
F.I.T.Arco (Federazione Italiana Tiro con l’Arco)
F.I.Te.T (Federazione Italiana Tennis-Tavolo)
F.I.T. (Federazione Italiana Tennis)
F.I.Cr. (Federazione Italiana Cronometristi

F.I.V (Federazione Italiana Vela)
F.I.C.K. (Federazione Italiana Canoa Kayak)
F.I.S.G. (Federazione Italiana Sport del Ghiaccio)
F.I.T.A.V. (Federazione Italiana Tiro al Volo)
FEDERAZIONI PARALIMPICHE

F.I.S.D.I.R. (Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale)
Discipline sportive Fisdir - 2 livelli di partecipazione: Promozionale e Agonistico ATLETICA LEGGERA , JUDO , CALCIO ,BASKET, NUOTO,EQUITAZIONE , SCI NORDICO E ALPINO , TENNIS E TENNIS TAVOLO, BOCCE , GINNASTICA , PALLAVOLO, CANOA
Sport sperimentali FISDIR
Canoa-kayak, Ginnastica, Golf, Nuoto sincronizzato, Pallavolo, Scacchi, Squash.

Società sportive in Toscana Fisdir
Cooperativa Sociale Matrix (Firenze) – Calcio a 5, Calcio a 7
Polisportiva C.S. Robur (Firenze) – Calcio a 5, bocce, tennis tavolo
Associazione Sportiva Handicappati (Livorno) – Atletica
Associazione Sportiva Zenith (Livorno) – Nuoto
A.S.D. A.FA.P.H. Onlus (Massa) – Nuoto, tiro con l’arco
Associazione Polisportiva Disabili Don Carlo Gnocchi (Massa) – Vela
Associazione Sportiva Handicappati (Pisa) – Bocce
Gruppo Sportivo Handicappati Toscana (Pistoia) – Tennis,sci, tennis tavolo, atletica, ciclismo, vela, bocce
Associazione Sportiva Special Team (Prato) – Nuoto
Associazione Sportiva Le Bollicine (Siena) - Equitazione

Manifestazioni 2011 CIP Toscana

8-10 Aprile a Montecatini Terme 15-16 Aprile a Firenze una giornata del CAMPIONATO ITALIANO CALCIO a 5 (fase inter-regionale centro-nord) della FISDIR e Coop. Sociale Matrix presso Spazio Reale, Campi Bisenzio.
13-15 Maggio a Montecatini Terme CAMPIONATO ITALIANO PROMOZIONALE DI ATLETICA LEGGERA (FISDIR) presso il Campo Sportivo Comunale.
13-15 Maggio a Montecatini Terme CAMPIONATO ITALIANO PROMOZIONALE DI NUOTO (FISDIR) presso la Piscina Comunale.

F.S.S.I. (Federazione Sport Sordi Italia)
F.I.S.P.I.C. (Federazione Italiana Sport Paralimpici Ipovedenti e Ciechi)
F.I.P.I.C (Federazione Italiana Pallacanestro In Carrozzina)
F.I.N.P. (Federazione Italiana Nuoto Paralimpico)
F.I.S.P.E.S. (Federazione Italiana Sport Paralimpici E Sperimentali)
F.I.S.I.P. (Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici)


Discipline associate
Federazione Italiana Danza Sportiva (F.I.D.S.)
Federazione Italiana Golfisti Disabili (F.I.G.D.)
Federazione Italiana Sportiva Automobilismo Patenti Speciali (F.I.S.A.P.S.)
Federazione Italiana Wheelchair Hockey (F.I.W.H.)


Organizzazioni promozionali
Associazione Nazionale Famiglie di persone con disabilità Intellettiva e/o Relazionale (ANFFAS)
Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi (ENS)
Unione Italiana dei Ciechi e degli ipovedenti (UIC)

Associazioni Benemerite
Special Oliympics Italia (SOI)
Sport e Società: Progetto Filippide
Panathlon International

COMITATO ITALIANO PARALIMPICO

Dipartimenti: raggruppano più discipline sportive

1) del Basket,
2) degli sport dell’acqua (nuoto, canoa-kayak e vela),
3) dell’Atletica Leggera con tutte le sue discipline,
4) degli sport delle armi (scherma, tiro con la pistola, tiro a segno),
5) degli sport invernali (sci alpino, sci di fondo, hockey su ghiaccio,curling,biathlon)
6) degli sport con la palla (tennis, bocce, hockey, e showdown),
7) del calcio.

Quadri clinici responsabili di disabilità motorie

lesioni midollari
spina bifida
amputazioni
agenesia di arti e malformazioni congenite
esiti polio
esiti lesioni cerebrali
distrofie muscolari

ORGANIZAZZIONE TERRITORIALE
COMITATO REGIONALE CIP TOSCANA
Viale Malta 10, 50137 Firenze
Tel. 055 661576 Fax: 055 6241093

toscana@comitatoparalimpico.it
www.toscana.comitatoparalimpico.it

Progetto SportHabile

Informazione
a) Apertura di sportelli informativi autonomi
b) Apertura di sportelli informativi presso le Associazioni di categoria
c) Incontri di informazione con le scuole

Formazione
a) Dei formatori dei docenti sportivi
b) Dei docenti sportivi
c) Dei docenti scolastici
d) Delle associazioni di volontariato

Centri SportHabile
a) Centri di approccio allo sport
b) Centri di avviamento allo sport
c) Centri di agonismo sportivo

Manifestazioni
a) Manifestazioni nazionali
b) Manifestazioni internazionali
c) Comitato per organizzazione di grandi eventi
d) Manifestazioni integrate

Promozione
a) Web comunication
b) Marchio SportHabile
c) Realizzazione di audiovisivi didattici

InformHabile FIRENZE:

Unità Spinale di Firenze presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi

InformHabile SIENA:

Ufficio Accoglienza Disabili presso l’Università degli Studi di Siena

InformHabile LUCCA:

Servizio Punto Handy presso la Delegazione Zonale A.P.I.C.I.

InformHabile PISTOIA:

Ufficio provinciale dell’A.N.M.I.C (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili)

InformHabile PISA (Volterra):

Sede I.N.A.I.L. (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro)

a) Centri di approccio allo sport b) Centri di avviamento allo sport�
c) Centri di agonismo sportivo

PROGETTO SPORTHABILE
Parcheggio riservato ed accessibile
Accessibilità della struttura (assenza di barriere architettoniche)
Accessibilità bagni
Accessibilità spogliatoi
Accessibilità strutture «ricreative» accessorie come bar ecc…
Personale qualificato
Presenza di attrezzature adeguate
Lezioni prova gratuite

Dichiarazione di Madrid 2002

EDUCARE ALLA DIVERSITA’
IERI:
riabilitare l’individuo per inserirlo nella società
OGGI:
modificare la società per adattarla alle necessità di ognuno comprese le persone
con disabilità

CENTRI SPORTHABILE PROVINCIA DI PISTOIA
TENNIS IN CARROZZINA Pistoia
TENNIS TAVOLO Pistoia BARCA A VELA Lago di Massaciuccoli
SCI Val di Luce
ATLETICA LEGGERAViareggio
BOCCE Montecatini Terme

Praticare sport significa:

confrontarsi con se stessi e con gli altri,
mettersi alla prova,
esplorare i propri limiti e cercare di superarli
(con un lavoro quotidiano di impegno e autodisciplina)
è una grande occasione di crescita personale
che deve essere incoraggiata e promossa
per qualsiasi persona

S.C.

BASKET IN CARROZZINA
Prima di iniziare ufficialmente l'attività, tutti gli atleti sono sottoposti ad una valutazione sul campo da parte di una Commissione costituita da un medico e da un tecnico. In base alle capacità funzionali residue, ad ogni giocatore viene così assegnato un punteggio che va da 0,5 a 4,5. Al fine di garantire il massimo equilibrio tra le squadre in campo, durante le partite la somma dei valori di ogni quintetto non deve superare i 14,5 punti. Per il resto non esistono sostanziali differenze di regolamento rispetto al basket per normodotati; sono previste però delle infrazioni particolari: non è consentito sollevarsi dal sedile della carrozzina (è considerato un fallo tecnico), avanzare con la palla senza palleggiare dopo due spinte, sollevare da terra contemporaneamente le due ruote posteriori con la palla in mano

La pallacanestro è praticata, anche da persone con disabilità intellettive; in questo caso, lo
sport si carica di una valenza educativa e consente di ottenere benefici a livello fisico, psicologicoe cognitivo. In assenza, generalmente, di problemi motori, il basket praticato dai disabili mentali non presenta alcuna differenza daquello per normodotati ed è Presente alle Paralimpiadi solo come disciplina dimostrativa dato che a livello olimpico i Giochi sono riservati agli atleticon handicap fisico.

Il basket in carrozzina è probabilmente uno degli sport per disabili più conosciuti anche da grande pubblico, che rimane veramente impressionato dalla carica agonistica dei giocatori e dalla complessità delle scelte tecnico-tattiche individuali e di squadra, che riproducono in tutto e per tutto quelle di una partita di pallacanestro per normodotati. Storicamente questa disciplina è stata una delle prime ad essere state utilizzate dal neurologo inglese Guttman come terapia riabilitativa per i reduci del secondo dopoguerra e rappresenta ancora oggi l'espressione più elevata delle potenzialità residue del disabile motorio.
CANOA KAYAK
Lo sport della canoa si divide in canoa canadese e in canoa kayak. La differenza sta nel tipo di pagaia: mentre per il kayak si usa il modello a due pale, per la canadese si sta in ginocchio sulla canoa e si usa una monopagaia. Purtroppo è uno sport che è poco conosciuto mentre può dare delle sensazioni uniche, di libertà assoluta e con la possibilità di vedere paesaggi diversi: al lago, al fiume,al mare.
L’ “handykayak” utilizza delle speciali canoe : si tratta di un modello più largo, che assicura la necessaria stabilità, sul quale vengono solo realizzate alcune modifiche tecniche al sedile: un sostegno lombare, per persone con lesioni midollari,
uno schienale alto per livelli di lesioni midollari superiori,
�con cinture posizionate sulle spalle ai lati del torace
�(con dispositivo di sgancio rapido in caso di rovesciamento del natante).
NUOTO

Il nuoto è considerato lo sport più completo dal momento che attiva tutte le parti del corpo. In acqua è più facile compiere quei movimenti che non sono possibili o costerebbero notevole fatica in presenza di gravità; inoltre è forte il senso di libertà che si prova quando ci si trova in mare o tra le corsie di una piscina. Il nuoto è tra gli sport più praticati dai portatori di handicap. Esistono purtroppo limitate quantità di piscine accessibili e attrezzate (scivoli per accedere alle zone vasca e spogliatoio, sedia elevatore per entrare in acqua), che permettono di seguire corsi di nuoto o semplicemente fare un po' di movimento in acque con temperature idonee. Un altro fattore importante è la presenza di istruttori specializzati che, in un rapporto uno a uno, seguono la persona disabile in acqua e, se necessario, anche nelle operazioni di spogliatoio.
VELA
L'esperienza di un'uscita in barca a vela è esaltante per chiunque (salvo paura dell’acqua o forte sofferenza di mal di mare). Equipaggi misti su cabinati a vela di alunni disabili e non, regate con persone con disabilità negli equipaggi, rappresentano occasioni di grande integrazione. Il progetto Homerus vede impegnati nella pratica della vela i non vedenti. Molte le associazioni che si sono attrezzate per questa disciplina che peraltro, almeno per la categoria "2.4mR", è praticata nello stesso modo da normodotati e portatori di handicap. Per praticare la vela non è necessario essere grandi atleti, né saper nuotare (per essere più tranquilli basta indossare un giubbotto salvagente), né, soprattutto, possedere una barca. La sicurezza della navigazione è anche data dal fatto che il timoniere non deve stare in precario equilibrio sul bordo della barca, ma è comodamente seduto al suo interno; l'accesso avviene attraverso pontili che scendono al livello dell'imbarcazione, e nelle situazioni motorie più gravi è possibile farsi calare all’interno dell’imbarcazione.

ATLETICA
L'atletica è universalmente riconosciuta come la disciplina regina di qualunque edizione dei Giochi Olimpici e la stessa importanza viene riconosciuta nelle Paralimpiadi, dove è uno degli sport più popolari. Fu inclusa nel programma di competizione dei primi Giochi Paralimpici, nel 1960 a Roma e ancora oggi conta sulla partecipazione del più grande numero di atleti e presenta il maggior numero di gare.Le discipline praticate dai disabili in questo contesto sono moltissime, le stesse dei normodotati a parte alcune eccezioni, come il salto con l'asta, il salto triplo, la corsa ad ostacoli ed il lancio del martello. Persone con molti tipi di disabilità possono fare atletica: paraplegici, amputati, soggetti con esiti di poliomielite o paralisi e altre incapacità fisiche, non vedenti e ipovedenti, disabili intellettivi. Generalmente gli atleti competono in carrozzina (da questo punto di vista la tecnologia ha messo a disposizione i materiali più all'avanguardia) o utilizzando protesi alle gambe o alle braccia, mentre chi ha problemi di visione si avvale dell'aiuto di una guida, che fisicamente e tecnicamente deve essere dello stesso livello.

Free climbing

TIRO CON ARCO

Il tiro con l'arco è molto diffusotra i disabili fisici, che "tirano“normalmente nelle società sportive dei normodotati, raggiungendo anche grandi risultati.Da qualche anno sta prendendo
piede anche il tiro con l'arco per non vedenti. Questi atleti riescono a centrare il bersaglio, con l'aiutodi una guida e di un "mirino tattile" collegato al polso, che emette un certo suono quando l'arco è nella posizione corretta.
CURLING

Il curling è un gioco a squadre che si pratica su un campo ghiacciato e consiste nel far scivolare blocchi di pietra dotati di manico, detti stone, in modo che si arrestino su un bersaglio disegnato sul ghiaccio. I Giochi Paralimpici di Torino 2006 ospitarono per la prima volta il wheelchair curling (curling in carrozzina) come disciplina paralimpica.
Ogni squadra è composta da 4 giocatori, tre uomini e una donna (questa è l'unica disciplina mista); le stone di gioco devono rispettare parametri ben precisi: una circonferenza di 91,44 cm, l'altezza non inferiore a 11,43 cm; inoltre il peso, completo di impugnatura, non deve superare i 19,96 kg. Per fare punti bisogna piazzare la propria stone più vicino possibile al centro della house, ovvero la zona della pista contrassegnata da quattro grossi cerchi concentrici di diverso colore.

BIATHLON

Come per lo sci alpino, a seconda della disabilità, esistono adattamenti specifici per i portatori di handicap. Gli atleti standing (in piedi) possono avere necessità diverse a seconda del tipo di amputazione degli arti inferiori o superiori: possono quindi sciare con uno sci o con un bastoncino solo, unicamente con entrambi gli sci o con combinazioni diverse. Per la categoria sitting (seduti) è possibile utilizzare uno slittino formato da una "sedia" montata su due sci da fondo. Non sono previste norme precise per il materiale e la forma dello slittino, ma la seduta non deve presentare un'altezza da terra superiore a 30 cm. Infine l'atleta blind (non vedente o ipovedente) gareggia con una guida che, grazie a piccoli megafoni o dispositivi interfono, gli indica la traiettoria da seguire
Il Biathlon è la combinazione di sci di fondo e tiro con la carabina e fanno parte dei Giochi Paralimpici dal 1976, anno del loro svolgimento a Ornskjoldsvik, in Svezia. Nelle gare agonistiche gli atleti gareggiano sia individualmente che in squadra. Nel biathlon si alternano percorsi di fondo e tiri con la carabina: gli atleti gareggiano senza fucile, che viene lasciato al poligono. L'atleta blind gareggia sempre con la guida e per centrare il bersaglio indossa degli occhiali elettro-acustici, che segnalano la direzione in cui colpire.

SCI

In Italia è solo dagli ultimi dieci anni che lo sci alpino si sta diffondendo come pratica sportiva tra le persone disabili, soprattutto in quelle regioni che già tradizionalmente sono più vicine agli sport della neve, come il Trentino Alto Adige: sia lo sci nordico o di fondo che lo sci alpino o da discesa, sono sport paralimpici.
Anche per le persone disabili la pratica dello sci alpino si divide nelle quattro specialità della discesa libera, del Super-G, dello Slalom Gigante e dello Slalom Speciale. I regolamenti non presentano modifiche particolari: vengono però rispettati alcuni parametri dettati dalla FIS (Federazione Internazionale Sci), quali il dislivello e il numero di porte collocate lungo il tracciato, identici a quelli prescritti per le categorie femminili degli atleti normodotati. Esistono invece adattamenti specifici a seconda della disabilità dello sciatore.
Non vedenti e ipovedenti (categoria visually impaired), come in molti altri sport, sono accompagnati in pista da guide che, grazie a piccoli megafoni o dispositivi interfono, indicano loro la traiettoria da seguire.
SCI ALPINO STANDING
Gli atleti standing possono presentare necessità diverse a seconda del tipo
di amputazione degli arti inferiori o superiori: è possibile quindi vedere corridori
scendere con uno sci o con un bastoncino solo, unicamente con entrambi gli sci
o con combinazioni diverse.
SCI ALPINO SITTING
Chi per motivi diversi non ha l'uso degli arti inferiori rientra nella categoria sitting e utilizza un'attrezzatura particolare chiamata "monosci", caratterizzato da apposita seduta (detta "guscetto") fissata ad un meccanismo ammortizzante e montata su un solo sci (monosci) per mezzo dell'attacco di sicurezza; da qualche tempo si utilizzano anche i 2 sci. Due stabilizzatori vengono poi utilizzati per il mantenimento dell'equilibrio.
SCI NORDICO O FONDO
BOCCE

è uno sport dalle regole semplici che sviluppa qualità come la precisione e la coordinazione visivo-manuale; molto socializzante, richiede anche spirito di squadra e strategia. Praticato a livello agonistico dai disabili fisici, si gioca in carrozzina o in piedi, a seconda dell'handicap. Per gli atleti disabili mentali invece è una disciplina ancora sperimentale.
BOCCIA
TENNIS TAVOLO

Il tennis tavolo è uno sport altamente formativo, che sviluppa i riflessi, la concentrazione e la respirazione e, dal punto di vista psicologico, insegna ad inseguire la vittoria e accettare la sconfitta. Storicamente è stato uno dei primi ad essere stati utilizzati dal neurologo inglese Guttman come terapia riabilitativa per i reduci del secondo dopoguerra e ancora oggi è la prima disciplina sportiva impiegata per la riabilitazione. La pratica da parte degli atleti paraplegici, ad esempio, ha effetti positivi sui muscoli dorsali e addominali ed è utile nei primi tempi per prendere confidenza con la carrozzina.
L'attività per i pongisti disabili è suddivisa in classi, a seconda del grado di handicap fisico: dalla 1 alla 5 si gioca in carrozzina (atleti tetraplegici, paraplegici, poliomielitici e amputati che scelgono di giocare seduti), dalla 6 alla 10 in piedi (giocatori con disabilità più lievi), mentre la classe 11 è riservata ai disabili mentali. Il tennis tavolo rappresenta anche un grande strumento di integrazione, essendo una delle poche discipline che permettono una completa integrazione tra atleti disabili e normodotati.
TENNIS
Il tennis in carrozzina è uno degli sport più praticati in Italia dalle persone disabili. Nel nostro paese arriva alla fine degli anni 80 grazie ad un gruppo di atleti già impegnati in altre discipline: Enrico Rindi, Massimo Porciani e Alessio Focardi iniziano a praticare questo sport coinvolgendo amici e conoscenti, fino ad arrivare a organizzare il primo torneo e il primo campionato italiano. Oggi il tennis è una realtà consolidata e in continua espansione, sia per numero di partecipanti che per manifestazioni. Il regolamento del tennis in carrozzina è identico a quello del tennis tradizionale e così pure le racchette e i set; l'unica differenza nel gioco è il fatto che la pallina può fare anche due rimbalzi.

I tennisti si muovono velocemente sul campo con l'aiuto di speciali carrozzine, maneggevoli e leggere (poco più di 10 chili), dotate di accorgimenti tecnici molto sofisticati come la "campanatura" delle ruote che permette rotazioni veloci, le ruote posteriori antiribaltamento, un'unica ruota anteriore, completamente pivotante,la seduta bassa da terra. Anche nel tennis in carrozzina ci sono le specialità del singolo e del doppio.
CALCIO

Il calcio è senza dubbio lo sport più popolare e seguito nel nostro paese e per quanto riguarda la pratica da parte dai disabili, esso è giocato soprattutto da non vedenti e ipovedenti (è sport paralimpico) e da persone con handicap intellettivo. In entrambi i casi si parla in realtà di calcio a 5 e le sue regole vengono costantemente modificate, assimilandosi sempre più a quelle della FIGC. Nella versione per non vedenti in ogni partita si affrontano due squadre composte da quattro atleti ciechi completi ed uno ipovedente (o anche normodotato) come portiere; l'incontro dura 50 minuti con due tempi da 25 e un intervallo di 10 minuti. Si utilizza una palla sonora e, escluso il massimo difensore, gli altri giocatori indossano comunque speciali occhiali oscurati, per azzerare le eventuali residue capacità visive.
Calcio a 7

Il calcio a sette è praticato solo da cerebrolesi. E’ una disciplina che ha tutti i vantaggi dello sport di squadra ed unisce all’agonismo lo spirito di solidarietà verso i compagni. E’ sport paralimpico dal 1984.
Si gioca secondo le regole della Fifa in un campo più piccolo di uno da calcio normale, non esiste la regola del fuorigioco e le rimesse laterali possono essere effettuate anche con una sola mano.
Ogni squadra ha sette giocatori in campo e cinque in panchina e si disputa su due tempi da 30 minuti ciascuno.
La classificazione funzionale nel Calcio a 7 è quella che consente di raggruppare le varie disabilità in 4 categorie con diverso livello di menomazione, le quali devono giocare contemporaneamente secondo il solito sistema di punteggi che viene usato in molte discipline sportive di squadra. Viene giocato in un campo con dimensioni che vanno da un minimo di 60 x 30 a un massimo di 70 x 40 metri.
�Ai due estremi del rettangolo di gioco sono sistemate le due porte, con dimensioni che possono oscillare da un minimo di 6 metri per 2,20 di altezza a un massimo di 7,32 metri per 2,44 di altezza.
Wheelchair Hockey

Il Wheelchair Hockey, detto anche Hockey in carrozzina a motore, è nato in Olanda circa 20 anni fa, grazie ad un gruppo di giovani affetti da Distrofia muscolare che, seguendo già da tempo alcuni loro amici disabili impegnati in altre discipline, volevano rendersi anche loro protagonisti di uno sport che fosse adatto alle loro particolari esigenze. Già da diversi anni questo tipo di hockey è presente in molti paesi europei ed anche negli Stati Uniti, in Canada ed Oceania. In Italia è arrivato nel 1991, per iniziativa del Gruppo Giovani della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), a cui non sembrava vero aver trovato uno sport praticabile e già così diffuso all'esteroL'hockey in carrozzina viene praticato in palestra e ogni squadra è composta da cinque giocatori. Consente un gioco di squadra, sia a ragazzi che riescono a colpire la pallina utilizzando la forza del braccio (tramite una mazza in materiale plastico), che a ragazzi che riescono ad impiegare la propria forza unicamente per azionare il comando della carrozzina, sulle cui pedane viene applicato uno strumento (stick) che permette di indirizzare la palla. è una disciplina adattissima ai distrofici anche perché rappresenta una possibilità in più per socializzare. Data la sua diffusione internazionale dà la possibilità di viaggiare, favorendo gli scambi culturali. In Italia il primo campionato si è svolto nel 1996; nel 2003 l'hockey in carrozzina è entrato finalmente nella grande famiglia FISD.

Ice sledge hockey

E' la versione per atleti disabili del tradizionale Hockey su Ghiaccio ed è senza dubbio una delle discipline paralimpiche più spettacolari: scontri, a volte anche molto duri, continui ribaltamenti di fronte, cambi volanti dei giocatori, tiri improvvisi e veloci, il tutto giocato da atleti vestiti con bardature speciali a protezione del corpo. Canada e Stati Uniti sono le due nazioni nordamericane più appassionate di questo gioco e possiedono le squadre più forti in assoluto
�sia nella versione tradizionale che in quella per disabili. Il regolamento dello sledge hockey non presenta modifiche particolari: l'unico obiettivo è realizzare più reti dell'avversario; le differenze sostanziali dalla versione per normodotati riguardano unicamente le dotazioni tecniche degli atleti.
L'attrezzo fondamentale è lo slittino (sledge), che è munito di due lame come quelle dei pattini da ghiaccio ed è utilizzato per spostarsi sulla superficie del campo. Ogni giocatore utilizza poi due stecche da gioco, che hanno la doppia funzione di spinta (come i bastoni da sci di fondo) e, girandoli semplicemente dalla parte della paletta, di controllo e tiro del disco. Le balaustre sono di materiale trasparente in prossimità della panchina e della zona riservata agli squalificati. Anche il numero di giocatori in campo non cambia, sono infatti cinque quelli di movimento più uno portiere, che si possono sostituire continuamente senza alcuna limitazione al numero di cambi, solo il numero complessivo è ridotto a 15.
�Più corta anche la durata dei tempi, 3 da 15 minuti.
Le immagini che seguono sono, dalle recenti paralimpiadi di Vancouver, della squadra italiana.

Scherma

La scherma è lo degli sport che nella versione per disabili forse ha acquisito più spettacolarità e tasso tecnico. Come ad es. nel basket, a detta di grandi campioni si presenta molto più difficile della scherma tradizionale, viste le sue modalità. E’ praticata da atleti in carrozzina e questa viene fissata ad una pedana metallica; quindi, a differenza dei normodotati, gli schermidori disabili non si muovono avanti e indietro, ma sfruttano tutte le potenzialità della schiena e delle braccia. Ecco perché questo sport si rivela una disciplina utile per migliorare la coordinazione degli arti superiori e del tronco, la prontezza e la precisione dei movimenti. Le specialità della scherma per disabili sono tre, le stesse dei normodotati: il fioretto, la spada (praticate sia dagli uomini che dalle donne) e la sciabola (solo maschile). Il fioretto è l'arma più adatta per imparare le azioni fondamentali, può colpire solo di punta ed ha come bersaglio valido tutto il tronco, braccia escluse. Nella spada, invece, si può colpire in tutto il corpo, ma solo di punta. La sciabola, infine, è l'arma più dinamica e veloce, dato che può colpire con tutta la lama (quindi di punta e di taglio), anche se solo la parte superiore del corpo.

Equitazione

Quando si associa l'equitazione al mondo della disabilità il primo pensiero che viene in mente è l'ippoterapia, utilizzata da qualche decennio con grande successo
�in molte forme di handicap. In effetti l'attività motoria a cavallo, per via della globalità dell'approccio, è rivolta a vari tipi di disabilità: paralisi cerebrali infantili, traumi cranici, esiti di encefalite, spine bifide, paralisi ostetriche, lesioni midollari, sindromi psichiatriche e Down. La stimolazione provocata dall'andatura ritmica del cavallo contribuisce a normalizzare il tono muscolare e a ristabilire le simmetrie alterate da paralisi. La postura assunta dal soggetto a cavallo agisce positivamente sul suo equilibrio, stimolando l'allineamento testa-tronco-bacino.

Pallavolo

Fu giocata per la prima volta nel 1956 in Olanda. Le differenze principali rispetto alla pallavolo tradizionale stanno nel fatto che i giocatori sono seduti a terra (sitting volley), il campo ha dimensioni inferiori rispetto a quello standard, la rete�� è ad altezza inferiore. La pallavolo è sport paralimpico e si gioca da terra e senza l'ausilio di carrozzine. Valgono le stesse regole della pallavolo dei normodotati, e il punto si ottiene rilanciando la palla nel campo avversario, cercando di non farle toccare terra nel proprio campo. Non ci sono molte schiacciate sebbene la rete sia molto abbassata ed il campo ristretto (m 6 x 10), ma la ricerca della palla e la precisione necessaria nei passaggi rende questo sport spettacolare e anche interessante.
Le squadre sono composte di 6 giocatori (e 6 riserve), possono essere miste. I giocatori devono mantenere il bacino sempre a contatto con il suolo ed essere ben protetti. I giocatori più portati sono gli amputati

Ciclismo

Il ciclismo è uno degli sport più popolari nel nostro paese, adatto a persone di tutte le età. Per quello che riguarda la pratica da parte dei disabili, fino a pochi anni fa esso era una disciplina ad esclusivo appannaggio di atleti non vedenti e ipovedenti, che gareggiano in tandem (biciclette con due selle), in coppia con una guida. Ma col passare del tempo e grazie inoltre all'evoluzione dei materiali, sono state trovate soluzioni che permettono anche a persone con handicap motorio di praticare lo sport di Coppi e Bartali. Una di queste è l'handbike, una speciale bicicletta a tre ruote (due posteriori e una anteriore), dove l'atleta è seduto in una specie di seggiolino e utilizza le braccia per azionare un manubrio il cui movimento è simile a quello della pedalata.

Judo

Il judo è uno degli sport più diffusi tra i disabili in Italia,
�dove è praticato da persone non vedenti e da disabili mentali. Le origini di questa disciplina sono antiche:
�il termine significa "via della cedevolezza“;
�dal giapponese ju = cedevole, gentile, ragionevole, efficace
�e do = cammino, via (intesi in senso spirituale).

Gli italiani sono poco “sportivi”

� Necessario ulteriore processo culturale
�- sullo sport come occasione di salute per tutti
�- sulla disabilità: PROFILO DI FUNZIONAMENTO
I.C.F.
International Classification of Functioning, Disability and Health O.M.S. 2001

Indispensabile la conoscenza della realtà e delle possibilità�
(sport praticati e praticabili tramite ausili)
Lista delle componenti che interagiscono nel determinare lo stato di salute del soggetto.

FUNZIONAMENTO = FUNCTIONING
Salute e/o disabilità sono la conseguenza di una complessa relazione fra fattori individuali e ambientali

E’ UN MODELLO MULTIDIMENSIONALE

ATTIVITA' E PARTECIPAZIONE

Apprendimento e applicazione delle conoscenze
Compiti generali e richieste
Comunicazione
Mobilità
Cura di sé
Vita domestica
Interazioni interpersonali e relazioni
Principali aree di vita
Comunità, vita sociale e civile.

Disabilità e “sport”

Contestualizzare le esperienze secondo le realtà provinciali con interventi rivolti a:
società sportive
allenatori
mondo della scuola
VOLONTARIATO
enti locali
NB: Con il coordinamento CONI CIP regionale ed il supporto della Scuola dello Sport
Coinvolgimento di:“sanità”, scienze motorie,Unità Spinale.

“Crediamo in uno sport che
sappia esaltare le abilità di ognuno di noi,
che valorizzi ogni essere umano,
che annulli ogni differenza”

Laura Restano Magazzini Fisiatra
Responsabile della UF Disabilità
Riabilitazione Territoriale