Studi e Ricerche

la maratona 2

continua la storia della maratona

DORANDO PIETRI

La gara olimpica della maratona ha spesso conosciuto momenti drammatici o altamente significativi. È rimasta celebre la gara del 1908, quando il correggese (nato a Mandrio di Correggio)
Dorando Pietri giunse primo in prossimità del traguardo ma collassò a terra poco prima di raggiungere la linea di arrivo. Sostenuto da un giudice, tagliò il traguardo, ma venne successivamente squalificato, cedendo così la vittoria all'americano Hayes.La gara del 1912, in occasione dei successivi giochi di Stoccolma, fu addirittura più drammatica: a causa del forte caldo, inusuale per la Svezia, nonché per la proibizione assoluta di fornire, come invece si fa oggi, beveraggi e docce ai concorrenti, molti di loro ebbero malori ed addirittura il portoghese Francisco Lazaro morì in seguito alla disidratazione ed al colpo di calore; legato a questa maratona c'è anche uno degli episodi più curiosi dell'intera storia della disciplina, quello del giapponese Shizo Kanakuri e del suo "straordinario" tempo finale di 54 anni, 8 mesi, 6 giorni, 5 ore, 32 minuti e 23 secondi! L'atleta nipponico, accreditato della migliore prestazione mondiale di 2 ore 32 minuti e 45 secondi, era fra i favoriti (la gara sarà vinta con un tempo di oltre quattro minuti superiore); al 30º chilometro però il caldo e l'arsura, uniti all'invito di uno spettatore perché si rinfrescasse con una bibita all'interno della sua casa, fecero sì che succedesse l'irreparabile: Kanakuri si sedette nel soggiorno dell'ospitale casa svedese e si addormentò; si svegliò dopo molte ore e, per la vergogna, non si fece trovare (tornerà in patria con mezzi di fortuna): fu praticamente dato per disperso dagli organizzatori ed il suo nome non figurò fra gli arrivati, né fra i ritirati. Fu "ritrovato" da un giornalista svedese nel 1962 in occasione del cinquantenario dei giochi di Stoccolma e, cinque anni dopo, gli fu data la straordinaria possibilità di riprendere la "sua" maratona olimpica da dove l'aveva interrotta e di concluderla, finalmente, col tempo che si è detto.

Restando ai campioni giapponesi, celebre rimane la vittoria di Son Kee-chung nelle Olimpiadi di Berlino del 1936. In realtà Son era coreano, ma correva per il Giappone dato che quell'epoca la sua patria era occupata dall'Impero nipponico. In quell'occasione un altro coreano (Nam Sung-young) giunse al terzo posto. Son Kee-chung sarebbe stato, 52 anni dopo in occasione dei giochi della XXIV Olimpiade di Seoul, il tedoforo che avrebbe portato la fiaccola all'interno dello stadio olimpico.

ROMA 1960Le Olimpiadi di Roma nel 1960 furono invece vinte dall'etiope Abebe Bikila, precursore di un'imbattibile schiera di fondisti
africani, che percorse i 42,195 chilometri in mezzo alle antichità di Roma terminando sotto l'Arco di Costantino. Bikila si ripeté nel 1964 a Tokyo, uno dei pochi maratoneti a vincere due volte la distanza. L'altro fu Waldemar Cierpinski, Germania Est, nel 1976 e nel 1980.

Drammatica anche la maratona olimpica di Atene del 2004, che riprese gran parte del tracciato di 108 anni prima. Il brasiliano Vanderlei Da Lima, in testa da circa metà gara, inseguito dall'italiano Stefano Baldini (che poi vinse), mentre aveva ancora un buon vantaggio anche se inesorabilmente in diminuzione, venne spintonato da Neil Horan (il folle che un anno prima aveva disturbato il Gran Premio di F1 a Silverstone), perdendo così preziosi secondi e finendo terzo in classifica dopo Baldini e l'americano Mebrahtom Keflezighi.

La maratona femminile si corre ai Giochi olimpici dal 1984, quando vinse l'americana Benoit. con partecipazione aperta a migliaia di atleti :Accanto alle grandi competizioni internazionali (Olimpiadi, campionati mondiali ed europei), la maratona vive ogni anno tradizionali appuntamenti appassionati, i principali dei quali si tengono a Boston (la più antica maratona al mondo dopo quella di Atene, dato che si tiene dal 1897), a New York (considerata la più bella al mondo per l'incredibile partecipazione popolare e la maggiore per il numero di atleti all'arrivo, 37.954 nel 2006), a Londra (terza maratona mondiale dopo New York e Chicago con 32.974 arrivati), a Berlino (sede dell'attuale record del mondo). Roma ospita la principale maratona italiana seguita da quella di�Firenze.