Studi e Ricerche

il kinesiotaping , moda o realta' ?

Quante volte , osservando alla televisione o assistendo dal vivo ad alcune manifestazioni sportivi siamo stati attratti da una serie di bende e nastri colorati che avvolgevano la muscolatura e gli arti degli atleti ? Non vi nascondo che la mia reazione è stata di scetticismo e ho pensato “ecco un altro modo per fare marketing sulla pelle dello sportivo !!!” Poi , pero’ la mia curiosita’ ha prevalsa sullo scetticismo e ho voluto documentarmi adeguatamente : nel mio centro ( Medicalsport) ho il vantaggio di avere di una valida collaboratrice , laureata in fisioterapia che ha fatto un master in Kinesiotaping e alla quale ho fatto una serie di domande a mo’ di intervista

Allora, Martina (ps la collaboratrice a cui facevo riferimento , un po’ restia a farsi conoscere, si chiama Martina Brachi ) partiamo dall’ABC

Cos’è il kinesiotaping ?

Il kinesiotaping è una tecnica di bendaggio nata negli anni ‘70 in Giappone, dall’intuizione del chiropratico Kenzo Kase. In Europa è arrivata in tempi relativamente recenti e si è sviluppata a macchia d’olio sia nella pratica sportiva sia in campo riabilitativo.

La teoria si basa sulla stimolazione dei processi di guarigione naturale del corpo umano, mediante un effetto terapeutico biomeccanico, grazie anche al continuo stimolo propriocettivo prodotto dal tape sui meccanocettori della pelle.

È una tecnica molto diversa dal bendaggio funzionale: mentre il tape classico ha soltanto un’azione meccanica immobilizzando l’articolazione e vincolando l’escursione articolare, il kinesiotaping è in grado di ridurre lo stimolo nocicettivo mantenendo la libertà di movimento e migliorandone quantità e qualità.

A cosa serve?

  • Inibendo o facilitando la contrazione delle fibre, permette di correggere la funzione muscolare in casi d’ipertonia o ipotonia.
  • Stimola la circolazione sanguigna e linfatica, riducendo la pressione nello spazio interstiziale dei tessuti, mediante le cosiddette convolutions, cioè piccole pieghe che sollevano la pelle e facilitano il drenaggio dei liquidi.
  • Riduce il dolore
  • Sostiene le funzioni articolari

Com’è fatto?

La peculiarità del Kinesiotape è la sua composizione ed estensibilità che lo rendono molto simile alla pelle. Si tratta di un tape 100% cotone senza lattice e dotato di un collante acrilico disposto in circonvoluzioni, che si attiva con il calore della pelle e un leggero sfregamento dopo l’applicazione. Il tape è elastico in una sola direzione, al 40% della sua lunghezza originale. Non contiene farmaci, è anallergico e resistente all’acqua. Una volta applicato può essere tenuto dai 3 ai 5 giorni, trascorsi i quali è consigliabile eventualmente toglierlo e applicarne uno nuovo, per ottimizzare l’effetto terapeutico biomeccanico di autoguarigione del corpo.

Come si applica?

Ci sono numerosi corsi di formazione che istruiscono il personale specializzato su come applicare il Kinesiotape. La scelta sia della tecnica sia della forma di applicazione, parte dalla valutazione del problema da risolvere.

Ad esempio se per un problema articolare sarà necessario fornire tensione al tape prima di applicarlo alla pelle, di fronte a un edema o ematoma dovrà essere utilizzato, invece, senza tensione in modo da far comparire le circonvoluzioni.

Perché si applica?

Nella pratica clinica il taping neuromuscolare è impiegato sia in ambito sportivo sia riabilitativo, con risultati molto positivi.

Per fare un esempio, applicando il Kinesiotape con la tecnica linfatica, è possibile ridurre i tempi di riassorbimento di un edema post-intervento di riparazione del LCA, rispetto al solo utilizzo della fisiochinesiterapia, e pertanto ottimizzare la progressione del percorso riabilitativo previsto.

Nello sport il Kinesiotaping è frequentemente utilizzato per alterazioni della funzione muscolare: in presenza di un muscolo indebolito, contratto o affaticato, si assiste a un miglioramento dell’attivazione delle fibre muscolari e, conseguentemente, della forza e del controllo motorio.

A supporto della validità d’impiego del taping neuromuscolare, interviene infine la letteratura: finora si sono rivelati scientificamente significativi i risultati riferiti alla riduzione del dolore, al miglioramento della funzione linfatica e del reclutamento delle fibre muscolari, e all’aumento dell’escursione articolare.