Studi e Ricerche

Wheelchair rugby

Interessante intervento di claudia Cavaliere , psicologa dello sport impegnata nel mondo dei disabili sul RUGBY IN CARROZZINA e i progetti di sviluppo di questa disciplina in Toscana

Sport adattati: “Lavori in corso”

IL PROGETTO
Creare nel contesto toscano un movimento che possa lavorare e sviluppare sport sperimentali lavorando in sinergia con tutte le realtà del territorio e formando figure professionali “ad hoc”
GLI SPORT DEL PROGETTO
--Atletica leggera
--Tiro a segno
--Boccia
--Wheelchair rugby
--Rugby integrato
Atletica leggera
L’atletica leggera paralimpica prevede la velocità e i lanci.Gli atleti paralimpici e le competizioni paralimpiche (inclusi i) sono sotto l'del(IPC, International Paralympic Committee).
Boccia
La boccia è unosport, facente parte del programma dei Giochi paralimpici. Si tratta di uno sport che richiede precisione e controllo muscolare, come avviene anche nello sport per delle, solo che in questo caso gli atleti che lo praticano sono in oppure cerebrolesi.
Tutte le competizioni sono"open"(aperte sia agli uomini che alle donne) e possono essere sia a livello individuale che. Lo scopo del gioco è quello di avvicinarsi al pallino avendo a disposizione sei biglie, ognuna di diverso colore per ciascuna squadra.
Tiro a segno
Lo sport del tiro a segno può essere praticato da tutte le persone che presentano
disabilità fisica. E’ presente alle paralimpiadi dal 1976 e consiste nel colpire
utilizzando degli attrezzi sportivi quali pistola o carabina il centro di un bersaglio
fermo posto a 10, 25 o 50 metri.
E’ una disciplina di antichissime tradizioni ad alto contenuto tecnico che nel tempo
è rimasto fedele ai suoi principi ispiratori: la sfida con se stessi per conoscere i propri
limiti e la continua ricerca per dominare le proprie emozioni.

Wheelchair Rugby

Il Wheelchair Rugby o rugby in carrozzina nasce in Canada alla fine degli anni 70 da un gruppo di atleti che cercavano un'alternativa al basket in carrozzina.
Nel 1993 il WR viene riconosciuto ufficialmente a livello internazionale e viene istituita la Federazione Internazionale Rugby in Carrozzina la IWRF.
Nel 1994 il rugby viene ufficialmente riconosciuto dall'IPC (Comitato Paralimpico Internazionale) come sport paralimpico.
Nel 1995 in Svizzera si svolgono i primi mondiali
Nel 1996 il WR è stato incluso come sport dimostrativo ai giochi paralimpici di Atlanta.
Nel 2000 a Sidney ha raggiunto la qualifica di Sport Olimpico premiato con medaglie.
LE REGOLE

LA PALLA - Nel rugby in carrozzina di usa un pallone da pallavolo, non la tradizionale palla ovale del Rugby.
LA SQUADRA E IL CAMPO - La squadra è composta da 12 giocatori tetraplegici o con disabilità equivalenti; in campo ne scendono però solo quattro. Il campo è lungo 28 metri e largo 15 con un pavimento specifico.
LA PARTITA - Tre arbitri sono necessari per la partita che è composta da quattro tempi di otto minuti ciascuno. In caso di parità si va ai tempi supplementari. Il punteggio è determinato dalla meta che si ottiene quando il singolo giocatore oltrepassa con entrambe le ruote della sua carrozzina la linea di fondocampo.
Le regole principali sono prese dal regolamento del basket in carrozzina e dall'hockey. 40 secondi è il tempo concesso per un'azione, 12 secondi il tempo massimo per passare dalla zona di difesa a quella di attacco. Almeno ogni 10 secondi deve essere fatto un passaggio o un palleggio.
C'è una zona chiamata Key Area dove non possono sostare più di quattro giocatori e non si può mai uscire dal campo per evitare di incorrere nelle penalità. Il fallo intenzionale, giudicato dall'arbitro, viene sanzionato con ammonizione ed espulsione. Si considera intenzionale il fallo che può provocare pericolo per il giocatore avversario.
Quali figure sono necessarie per creare un team?
ATLETI
TECNICI
ARBITRI
ACCOMPAGNATORI
CRONOMETRISTI
MECCANICI

RUGBY INTEGRATO
IL PROGETTO INVICTUS

1)Hanno scelto di chiamarsi “Invictus” perché su questo campo si sentono invicibili.
2)Creare un ambiente RESILIENTE nel quale tutti possono esprimere al meglio le proprie risorse.
3)E' un progetto pilota di rugby integrato nel quale i diversamente abili, con disagio psichico ma anche ambientale giocano integrandosi con i normodotati al fine di sviluppare competenze trasversali spendibili nella vita quotidiana.
4)Si gioca con il regolamento del rugby OLD che è il regolamento del gioco del rugby per chi ha superato i 40 anni.
5)“nel rugby, a differenza del calcio, c’è davvero spazio per tutti poiché la squadra si muove tutta insieme. Quindi mentre nel calcio spesso i più lenti vengono emarginati, nel rugby la squadra per andare in meta insieme è obbligata a trovare un suo ritmo che si porti dietro tutti.”
6)“nel rugby, a differenza del calcio, c’è davvero spazio per tutti poiché la squadra si muove tutta insieme. Quindi mentre nel calcio spesso i più lenti vengono emarginati, nel rugby la squadra per andare in meta insieme è obbligata a trovare un suo ritmo che si porti dietro tutti.”
7)“ Il rugby è certamente uno sport che definirei “sociale” in quanto sa creare dinamiche di gruppo solidali e di rispettosa competizione come pochi sport sanno fare.”
8)Gli elementi unici e caratteristici di questo sport, lo rendono particolarmente favorevole all’accoglienza e all’integrazione delle persone disabili, in quanto, come si è detto è prima di tutto la persona con la sua unicità che vince in campo, solo per il fatto di essere presenti con tutte le sue doti. La solidarietà che viene vissuta in modo naturale in questo sport, proprio per le virtù delle sue regole, è particolarmente benefica e altamente stimolante per le persone con disabilità cognitiva che imparano a misurarsi con persone normodotate le quali presentano uno stile di competizione sociale sano e corretto in cui, chi vince è prima di tutto colui che è e non colui che fa.
9)Nel rugby ognuno da il suo apporto perchè fa le cose in maniera diversa da tutti gli altri, tenendo sempre come obiettivo la squadra. Il rugby è per esperienze consolidate, efficacissimo mezzo per l'inserimento e l'integrazione sia dei diversamente abili che delle categorie o delle persone con difficoltà.
10)Ad una selezione di operatori verrà erogata una formazione specifica costituita in parte dai corsi CAS della Federugby e in parte da una formazione di tipo educativo- psicologico sull'aspetto educativo-relazionale e sul metodo Feurstein di sviluppo delle risorse nelle persone. Metodo ampiamente accreditato e sperimentato sia con i soggetti diversamente abili che con i normodotati.
11)Alla base scientifica di questo lavoro c'è, fra le altre metodologie utilizzate, il programma Feuerstein sulla modificabilità cognitiva che si basa sulla consapevolezza che c'è sempre un'area di margine sulla quale si può lavorare e che è l'uomo a formare il suo cervello e non il cervello a formare l'uomo.
E questo ha grandi implicazioni sia per ciò che riguarda la disabilità psichica che fisica.

QUALI FIGURE SONO NECESSARIE PER CREARE UN TEAM?
ATLETI
TECNICI
ARBITRI
ACCOMPAGNATORI
ESPERTI DI PSICOLOGIA E PEDAGOGIA APPLICATE ALLO SPORT
Per informazioni

Laboratorio Sportivo asd

Piazza Santa Maria in Castello 6

59100 Prato (PO)

info@laborsport.com

Tel. 329.4055980
claudia cavaliere