Studi e Ricerche

Legge Balduzzi sui certificati sportivi … ma che caos !!!

Di sicuro noi italiani siamo specialisti nel complicarci la vita ! A pochi giorni dalla riapertura delle scuole e dalla ripresa per molti italiani (12 milioni secondo l'Istat) della attività sportive, sulle nuove norme del Dl Fare che riguardano le certificazioni regna il caos, in quanto i medici di base , direttamente coinvolti , non sanno come comportarsi , mentre i cardiologi e medici sportivi esprimono a viva voce la loro perplessita’ sulle motivazioni della revoca di una parte della legge Balduzzi

Ma partiamo dall’inizio !

Cosa diceva la legge Balduzzi ?

due aspetti principali

1)La legge definisce l’obbligo della presenza di defibrillatori semi-automatici negli impianti della Toscana . Il Consiglio regionale Toscano ha approvato all’unanimità (si tratta di una legge che prevede l’adozione della strumentazione salva-vita da parte delle società sportive nell’ambito della pratica fisica e sportiva)

2)La legge però disciplina anche la certificazione dell’attività sportiva non agonistica e amatoriale in particolare per quanto riguarda i CERTIFICATI PER L’ATTIVITÀ SPORTIVA AMATORIALE

a)I soggetti non tesserati alle Federazioni sportive nazionali, alle Discipline associate, agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni, che praticano attività amatoriale (ovvero non regolamentata da organismi sportivi e non occasionale) devono sottoporsi a controlli medici periodici secondo indicazioni precise:

b) gli uomini fino a 55 anni e le donne fino ai 65, senza evidenti patologie e fattori di rischio, potranno essere visitati da un qualunque medico abilitato alla professione e il certificato avrà valenza biennale;

c) I soggetti che riportano almeno due delle seguenti condizioni (età superiore ai 55 anni per gli uomini e ai 65 per le donne, ipertensione arteriosa, elevata pressione arteriosa differenziale nell’anziano, l’essere fumatori, ipercolesteloremia, ipertrigliceridemia, glicemia alterata a digiuno o ridotta tolleranza ai carboidrati o diabete di tipo II compensato, obesità addominale, familiarità per patologie cardiovascolari, altri fattori di rischio a giudizio del medico) dovranno essere visitati necessariamente da un medico di medicina generale, un pediatra di libera scelta o un medico dello sport, che dovranno effettuale un elettrocardiogramma a riposo e eventualmente altri esami necessario secondo il giudizio clinico. Il certificato dovrà essere rinnovato ogni anno;

d) I soggetti con patologie croniche conclamate diagnosticate dovranno ricorrere a un medico di medicina generale, un pediatra di libera scelta, un medico dello sport o allo specialista di branca, che effettuerà esami e consulenze specifiche e rilascerà a proprio giudizio un certificato annuale o a valenza anche inferiore all’anno.

e)Il certificato andrà esibito all’atto di iscrizione o di avvio delle attività all’incaricato della struttura o del luogo dove si svolge l’attività.

f) Non sono tenuti all’obbligo della certificazione le persone che svolgono attività amatoriale occasionale o saltuario, chi la svolge in forma autonoma e al di fuori di contesti organizzati, i praticanti di alcune attività con ridotto impegno cardiovascolare, come le bocce (escluse le bocce in volo), biliardo, golf, pesca sportiva di superficie, caccia sportiva, sport di tiro, ginnastica per anziani, “gruppi cammino”, e chi pratica attività ricreative come ballo o giochi da tavolo. A tutte queste persone è comunque raccomandato un controllo medico prima dell’avvio dell’attività.

CERTIFICATI PER L’ATTIVITÀ SPORTIVA NON AGONISTICA

Gli alunni che svolgono attività fisico-sportive organizzate dalle scuole nell’ambito delle attività parascolastiche, i partecipanti ai giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale e le persone che svolgono attività organizzate dal Coni o da società affiliate alle Federazioni o agli Enti di promozione sportiva che non siano considerati atleti agonisti devono sottoporsi a un controllo medico annuale effettuato da un medico di medicina generale, un pediatra di libera scelta o un medico dello sport. La visita dovrà prevedere la misurazione della pressione arteriosa e un elettrocardiogramma a riposo.

Regole più stringenti sono previste per chi partecipa ad attività ad elevato impegno cardiovascolare come manifestazioni podistiche oltre i 20 km o le gran fondo di ciclismo, nuoto o sci: in questo caso verranno effettuati accertamenti supplementari.

Questa legge è stata approvato in via definitiva dal Senato lo scorso 22 maggio . Secondo me , ma io sono un medico sportivo , e quindi di parte , credo che la applicazione di questa legge avrebbe significato moltissimo nell’ambito della prevenzione di malattie gravi spesso misconosciute, visto che riguardava una popolazione sportiva sui generis che in realta’ non fa quasi mai controlli . Ma Perche’ parlo al passato ? Perche’ all’inizio del mese il Senato ha abrogato – su iniziativa dei senatori Puglisi e Vaccari - l’obbligo di certificazione per l’attività ludico motoria e amatoriale previsto dal Decreto Balduzzi!!! Uno dei promotori della mozione è Filippo Fossati ( parlamentare Pd , ex presidente Uisp … sic !!!)

che afferma con atteggiamento tronfio e soddisfatto “Sarebbe stato un disastro per le società sportive del territori. Dall’inizio di settembre milioni di cittadini di tutte le età che provvedono ad iscriversi ai corsi di nuoto o a quelli di attività fisica generale, tanto per fare degli esempi, sarebbero stati costretti a presentare una certificazione identica a quella che serve per l’attività agonistica, comprensiva di visita specialistica. Quindi maggiori costi a carico delle famiglie, già duramente vessate dalla crisi e soprattutto l’implicito messaggio che un’attività preventiva, come quella sportiva non agonistica, non fosse appannaggio di tutti ma soltanto di alcuni. Un vero e proprio controsenso: più attività motoria significa più salute.

Con il provvedimento di oggi la certificazione torna nelle mani del medico di base o del pediatra che, ove lo ritenesse opportuno, prescrive al proprio assistito ulteriori accertamenti.”

Tutti contenti ! o no ???

Accanto alle proteste dei cardiologi e dei medici sportivi ( con Casasco in prima fila)che ricordavano quanto la prevenzione sia fondamentale sia in termini di salute , ma anche di risparmio sociale ( prevenire costa assai meno che curare !!) si sono levate anche le proteste dei diretti interessati e cioè i medici curanti che vengono investiti di nuovo del carico certificativo “ludico motorio “ e” non agonistico “

L'intento del decreto, convertito in legge il 9 agosto, era semplificare, eliminando l'obbligo del certificato in caso di attività ludico motoria e amatoriale e mantenendolo nei casi di attività sportiva non agonistica, lasciando al medico o pediatra di base la scelta di procedere con nuovi accertamenti, come l'elettrocardiogramma, quando la situazione clinica dell’amatore lo richiedeva

In realta’ come detto i medici di base sono confusi e indecisi sul dar farsi e infatti Giacomo Milillo segretario generale della Fimmg, Federazione italiana dei medici di medicina generale sottolinea i che le norme che lasciano al medico la responsabilità di scegliere se praticare l'elettrocardiogramma per l'attività sportiva non agonistica e ludico motoria sono rischiose "perché la scelta di non praticarlo in un contenzioso legale potrebbe essere configurata come imprudenza"

Questo è ancora piu’ importante se si considera che l'elettrocardiogramma è da ritenere un esame salvavita in grado di rilevare delle anomalie anche gravi che possono sfuggire all'occhio clinico del medico, anche quello più allenato .

Francesco Fedele direttore del Dipartimento di Cardiologia dell'Universita La Sapienza di Roma, infatti afferma che “ neanche il clinico più perspicace potrebbe identificare, in base all’anamnesi, coloro che hanno necessità di un elettrocardiogramma dal momento che, anche in assenza di qualsiasi indizio clinico, questo esame può rilevare anomalie dalle conseguenze potenzialmente letali". "Meglio sarebbe tornare alle norme istituite dal ministro Balduzzi, che prevedevano l'elettrocardiogramma obbligatorio per chi voleva fare attività sportiva" conclude Fedele.

Ai Posteri l’ardua sentenza !!!

Dr Magni Luca