Lo sportivo non è solo un semplice agonista
Si è svolto dal 27 al 30 settembre a Roma il XXXII Congresso Mondiale di Medicina dello Sport, organizzato dalla FMSI (Federazione Medico Sportiva Italiana). E' la prima volta che l'Italia ha ospitato questa importante manifestazione.
Maurizio Casasco, presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana (Fmsi), ha annunciato la sua ricandidatura per il prossimo quadriennio alla guida della stessa Federazione.
L'annuncio, dato durante l'Assemblea Nazionale straordinaria della Federazione Medico Sportiva Italiana e' stato accompagnato da ripetuta standing ovation per il presidente Casasco.
"Mi candido per il ruolo di presidente della Federazione Medico Sportiva -ha dichiarato Maurizio Casasco- per capitalizzare l'enorme successo scientifico, organizzativo e istituzionale del XXXII Congresso mondiale dei medici sportivi. Lo sento come un dovere nei confronti della Fmsi, dei giovani medici sportivi e per un percorso già avviato che ha come obiettivo la tutela della salute degli atleti e di quanti svolgono attivita' fisica".
Oggi a Roma, intanto, è calato il sipario sul XXXII Congresso mondiale di Medicina dello Sport, organizzato dalla Federazione Medico Sportiva Italiana. Il Congresso, che per la prima volta si è tenuto in Italia, ha registrato la presenza di 2800 medici provenienti da 117 Paesi del mondo.
I medici sportivi di tutta Europa prescriveranno l'attività fisica ai propri pazienti sulla base delle linee guida italiane. Lo hanno annunciato gli esperti riuniti durante il congresso mondiale di Medicina Sportiva in corso a Roma, che hanno però fatto presente che nel nostro paese non sono ancora largamente applicate.
"Non c'é dubbio che l'attività fisica possa far bene alla salute quanto i farmaci, ma solo con una corretta prescrizione - ha spiegato Joseph Cummiskey, presidente della Federazione Europea dei medici sportivi (Efsma) - abbiamo iniziato un processo per formulare le linee guida europee definitive entro settembre 2013, e ci ispireremo a quelle italiane".
Le linee guida messe a punto dai medici italiani prevedono di tenere conto oltre che dei parametri clinici usuali come altezza, peso o pressione, anche del concetto di 'efficienza fisica', calcolabile tramite un semplice esame e necessaria a stabilire la gi usta quantità di esercizio da fare: "Non basta dire a una persona 'vai in piscina', o raccomandare genericamente di fare esercizio, perché se è troppo poco non serve, mentre se è troppo può far male - ha spiegato Maurizio Casasco, presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana - noi abbiamo messo a punto un vero e proprio manuale per la prescrizione corretta che è a disposizione di tutti. L'Europa ce lo copia, e dovrebbero usarlo anche i medici italiani".
Nel 2020, hanno ricordato gli esperti, il 70% delle morti europee sarà dovuta a cause dipendenti dagli stili di vita: "L'Italia è all'avanguardia della medicina sportiva mondiale - ha sottolineato Fabio Pigozzi, presidente della Federazione Internazionale di Medicina dello Sport - ma è maglia nera per quanto riguarda l'obesità infantile, perché manca una vera cultura sugli stili di vita"
Importante anche l'incontro con il Santo Padre
Il Santo Padre ha ricevuto nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, i partecipanti al Congresso promosso, per la prima volta a Roma, dalla Federazione Internazionale di Medicina dello Sport (FIMS).
Al XXXII Congresso della FIMS partecipano convegnisti provenienti da centodiciassette paesi dei cinque continenti, un dato indicativo, ha detto il Santo Padre, "della capacità dello sport e dell'impegno atletico, di unire le persone ed i popoli nel comune perseguimento di una pacifica eccellenza agonistica"."Così come lo sport è più che semplice competizione, ogni sportivo è più che un semplice competitore: egli ha una capacità morale e spirituale che deve essere arricchita e approfondita dallo sport e dalla medicina dello sport. Qualche volta, tuttavia, il successo, la fama, le medaglie e il denaro, diventano la motivazione principale, se non l'unica, di quanti si dedicano allo sport. È accaduto alle volte che vincere a tutti i costi abbia sostituito l'autentico spirito dello sport, conducendo all'abuso e cattivo uso dei mezzi a disposizione della moderna medicina", ha affermato il Pontefice.
Tale questione è una delle preoccupazioni degli organizzatori del Congresso ai quali il Santo Padre ha ricordato che le persone di cui si curano "sono individui unici e dotati, a prescindere dalle capacità atletiche, chiamati alla perfezione morale e spirituale che precede ogni conquista fisica. Nella sua prima lettera ai Corinzi, San Paolo scrive che l'eccellenza spirituale ed atletica sono strettamente collegate ed esorta i credenti ad addestrarsi alla vita spirituale".
"Come il Signore si incarnò e divenne uomo, così ogni persona umana è chiamata a riflettere perfettamente l'immagine e la somiglianza di Dio. Perciò io prego per voi e per coloro che beneficiano del vostro lavoro, che i vostri sforzi portino ad un più profondo apprezzamento della bellezza, del mistero e del potenziale di ciascun essere umano, che sia atleta o altro, sia disabile che normodotato", ha concluso il Papa