Salve. Sono un ragazzo di 25 anni e pratico sport per circa 3-4 volte a settimana (palestra e corsa) in maniera costante da diversi anni. Stamattina ho svolto la visita medico sportiva in una struttura pubblica. Preciso che nessuna mi ha richiesto il certificato medico sportivo. La motivazione fondamentale che mi ha spinto a effettuare la visita è stata quella di prevenzione. Ora, una volta che ho esternato questa motivazione al medico dello sport che mi ha visitato egli, in maniera burbera, mi ha risposto: “non esiste la finalità di prevenzione. Lei non dovrebbe stare qui oggi e per questo io dovrei cacciarla. Lei ha ‘rubato’ il posto ad altre persone che hanno necessità di fare gare. Lei sarebbe dovuto andare dal suo medico curante e farsi rilasciare il semplice certificato di sana e robusta costituzione”. Ora vi chiedo: non dovrebbe essere un diritto per uno sportivo essere sottoposto ad una visita da parte di uno specialista in medicina dello sport? E inoltre, il ‘certificato di sana e robusta costituzione’ sarebbe stato idoneo nel mio caso, come sostiene il medico che mi ha visitato? Il medico sportivo è un burocrate che rilascia certificati o uno specialistica che valuta l’idoneità fisica di un soggetto ad una pratica sportiva? Grazie della risposta.
Sono sinceramente molto stupito e dispiaciuto che le sia capitato un collega così burbero e anche disattento alle finalita' che il nostro lavoro di medici sportivi ci impone di osservare e perseguire
Torno adesso dal Congresso Mondiale di medicina Sportiva di Roma a cui ho partecipato in veste di presidente della Associazione di Medica Sportiva di Prato e come tale ho avuto occasione di ascoltare i più importanti esponenti della Medicina Sportiva Nazionale e Intarnazionale : tutti hanno messo in evidenza come le visite di idoneita' sportive agonistiche e non agonistiche obbligatorie per gli atleti , siano rimaste ( dopo la abrogazione delle visite di leva e delle visite della medicina scolastica ) l'unico e importante strumento di screening che puo' portare alla scoperta di malattie importanti che possono portare alla Morte improvvisa ma anche alla evidenziazione idi malattie minori non tanto gravi da portare alla morte ma importanti conseguenze sulla salute degli atleti (se trascurate o non riconosciute )
La parola "prevenzione " è stata la protagonista di tutto il congresso , sia di tipo Primario , che noi medici sportivi prediligiamo , sotto forma di visita di idoneita' sportiva ,( che noi auspichiamo di estendere alla piu vasta fascia di poplazione possibile ) che di tipo secondario con la diffusione delle conoscienza del Blsd ( tecniche di rianimazione e primo soccorso ) e del defribillatore nella popolazione "laica " cioe' non medica
Mi trova pertanto in completo disaccordo con l'operato del collega che ha avuto questo atteggiamento ,a dir poco , scortese e scorretto nei suoi confronti e mi auguro che in futuro si rivolgerà a medici sportivi che per l'appunto non vedano la propria attivita' come un rilascio di un "foglio " ma come un modo per seguire l'atleta , in tutte le sfaccettature che l'attivita' sportiva ,agonistica , non agonistica e ludica , propone
Buona Notte